Prima delle piogge che forse nasconderanno il mancato deflusso minimo vitale il Calore, presso il Ponte della Lavandaia di Montella si presentava assolutamente asciutto. Il Comitato Tutela Fiume Calore sta portando avanti la battaglia dell’acqua da tempo, in particolare a fine settembre ha inviato ai media un comunicato sulla situazione del fiume evidenziando il mancato rispetto del deflusso minimo vitale.
Regione Campania, Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno, ATO 1 Calore Irpino, Provincia e Comuni sono assolutamente inerti. Mentre perdiamo le nostre sorgenti, non solo quella del Calore, si parla di futuro dell’Irpinia pensando al petrolio o all’eolico e fotovoltaico che impunemente possono sottrarre terra all’agricoltura, invece di effettuare una attenta e rispettosa pianificazione delle installazioni. Qualunque attività umana ha un impatto ambientale e la migliore pratica per salvare le risorse è utilizzare l’efficientamento e la riduzione degli sprechi. Il primo spreco dell’Irpinia è l’acqua. Paghiamo in bolletta il costo del sollevamento dell’acqua dei pozzi mentre forniamo la nostra migliore acqua di sorgente alla Campania e alle regioni vicine. E intanto l’ecosistema fluviale irpino muore nell’indifferenza generale innanzitutto degli abitanti insensibili al patrimonio che hanno ereditato: boschi, montagne, sorgenti, fiumi posssono essere svenduti o riempiti impunemente di rifiuti e discariche. Il 28 ottobre a Taurasi (AV) l’assemblea pubblica del Comitato Tutela Fiume Calore.
Regione Campania, Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno, ATO 1 Calore Irpino, Provincia e Comuni sono assolutamente inerti. Mentre perdiamo le nostre sorgenti, non solo quella del Calore, si parla di futuro dell’Irpinia pensando al petrolio o all’eolico e fotovoltaico che impunemente possono sottrarre terra all’agricoltura, invece di effettuare una attenta e rispettosa pianificazione delle installazioni. Qualunque attività umana ha un impatto ambientale e la migliore pratica per salvare le risorse è utilizzare l’efficientamento e la riduzione degli sprechi. Il primo spreco dell’Irpinia è l’acqua. Paghiamo in bolletta il costo del sollevamento dell’acqua dei pozzi mentre forniamo la nostra migliore acqua di sorgente alla Campania e alle regioni vicine. E intanto l’ecosistema fluviale irpino muore nell’indifferenza generale innanzitutto degli abitanti insensibili al patrimonio che hanno ereditato: boschi, montagne, sorgenti, fiumi posssono essere svenduti o riempiti impunemente di rifiuti e discariche. Il 28 ottobre a Taurasi (AV) l’assemblea pubblica del Comitato Tutela Fiume Calore.
Foto Calore Ponte Lavandaia – 24 ottobre 2012
Foto Calore Ponte Lavandaia e sentiero Ponte del Fascio – Aprile 2012