C’era una volta un burattino che faceva parte del popolo degli uomini liberi.
Il burattino racconta: tanto tempo fa in un’epoca molto lontana, il popolo degli uomini liberi, che era quello dei Feudatari, combatteva contro il Popolo della schiavitù, che era quello dei Saraceni.
Nel corso della lunga battaglia contro i Feudatari, i Saraceni avevano catturato un soldato e volevano impiccarlo.
Ma, proprio all’ultimo momento, gli uomini liberi riuscirono a salvare il soldato e, dopo un aspro combattimento scacciarono i Saraceni. Finita questa era i feudatari si estinsero e furono ricordati ad una festa in loro onore nel luogo ove erano stati sepolti e dove riposavano in pace e serenità. Il loro comandante era stato sepolto vicino a un albero sul cui tronco c’è ancora oggi una maschera che rappresenta la libertà che egli ha dato al suo popolo tanto tempo fa.
Il burattino racconta: tanto tempo fa in un’epoca molto lontana, il popolo degli uomini liberi, che era quello dei Feudatari, combatteva contro il Popolo della schiavitù, che era quello dei Saraceni.
Nel corso della lunga battaglia contro i Feudatari, i Saraceni avevano catturato un soldato e volevano impiccarlo.
Ma, proprio all’ultimo momento, gli uomini liberi riuscirono a salvare il soldato e, dopo un aspro combattimento scacciarono i Saraceni. Finita questa era i feudatari si estinsero e furono ricordati ad una festa in loro onore nel luogo ove erano stati sepolti e dove riposavano in pace e serenità. Il loro comandante era stato sepolto vicino a un albero sul cui tronco c’è ancora oggi una maschera che rappresenta la libertà che egli ha dato al suo popolo tanto tempo fa.
Salvatore Luigi Spiezio, l’amico dei nostri burattini