In un paese di nome Santo Stefano del Sole viveva una bambina di nome Francesca. Un giorno tornò da scuola triste per un brutto voto in matematica e non sapendo come fare a dirlo alla mamma dopo pranzo uscì di casa e si incamminò lungo un sentiero che portava sulla collina. Camminò per un bel po’ finché non arrivò ad un grande albero secolare, con un vecchio tronco, rami folti e ricco di foglie verdi, sotto il quale c’era una panchina e un bellissimo prato fiorito. Francesca si sedette sulla panchina e cominciò a piangere. Dopo un po’ prese il fazzoletto dalla tasca, si asciugò le lacrime e lo gettò a terra. Ad un certo punto sentì una vocina che diceva: “Ehi tu!”, ma Francesca non vedeva nessuno.
La vocina continuava a chiamarla esclamando: “Sono qui!” e vide saltare sulla panchina il fazzoletto. Francesca, sbalordita, si strofinò gli occhi credendo di avere una allucinazione, si fermò un attimo a pensare e disse: “Ma tu parli!”. Il fazzoletto rispose: “Certo!” e, arrabbiato, continuò dicendo: “Non puoi buttarmi a terra, ma, soprattutto, non puoi buttarmi su un prato fiorito!”. Francesca, incredula, rispose: “Scusami! Perché non posso buttare un fazzoletto a terra visto che lo fanno tutti?”. Il fazzoletto replicò: “E’ un grande sbaglio! Non si deve sporcare la natura con cartacce o spazzatura di altro tipo, fa male agli alberi, ai fiori che crescono qui e anche agli animali. Io sono un fazzoletto di carta, potrei prendere fuoco e questo albero secolare brucerebbe in un attimo”. Una voce vicina disse, arrabbiata: “No! Io brucerei e qui non crescerebbe più nulla per tanto tempo. E poi, tu lo sai che esistono dei contenitori dove gettare la spazzatura?”. Mentre Francesca si domandava da dove venisse quella voce, il fazzoletto rispose: “Hai proprio ragione albero” e guardando Francesca continuò: “Ora hai capito perché non devi gettarmi per terra?”.
Francesca era sempre più incredula quando, all’improvviso, sentì tante vocine che dicevano: “Ogni volta che butti qualcosa su un prato danneggi anche noi, i nostri petali si spezzano e perdiamo la nostra bellezza!”. Il fazzoletto disse, rivolgendosi a Francesca: “Vedi? Danneggi anche i fiori, come fai ad essere così insensibile? Gli uomini spesso sono egoisti, presi dai loro problemi non si rendono conto che danneggiano la natura!”. Una Margherita con un filo di voce disse:”La spazzatura ci sta togliendo il respiro! Pulisci questo prato e con il tempo rimarrà sempre verde e ricco di fiori”.
Il fazzoletto rimasto accanto a Francesca, afflitto, disse: “Un giorno, quando sarai grande, potrai insegnare a tutti il rispetto per la natura. Basta poco! Getta la spazzatura negli appositi contenitori e salva la natura dall’inquinamento!”. Francesca rispose: “Avete ragione! Vi chiedo scusa!.
Nel frattempo stava diventando buio ed era ora di tornare a casa. Raccolse il fazzoletto, lo mise in tasca e disse: “Grazie! Seguirò il vostro consiglio!” e si diresse verso casa. Francesca aveva compreso bene e si vergognava del gesto fatto senza pesare, ma a lei nessuno aveva mai insegnato che la spazzatura potesse provocare tutti quei danni. Lungo il sentiero trovò un contenitore per la spazzatura e vi gettò il fazzoletto che cadendo disse: “Grazie! Hai fatto la cosa giusta!”. Francesca cercò le parole adatte per comunicare alla madre il brutto voto in matematica prima di andare a letto. La madre non si arrabbiò e la incitò a studiare. Il giorno dopo Francesca tornò lassù e raccolse tutte le cartacce e la spazzatura che trovò, ripulendo tutto il prato e il sentiero. Aveva capito quanto fosse importante la natura e quanto dolore aveva provocato agli alberi, ai fiori e al prato. Con il tempo raccomandò anche ai suoi compagni di raccogliere sempre la spazzatura che avessero trovato perché la natura va curata e rispettata.
Mariachiara Vigorita. Classe I Scuola media Santo Stefano del Sole (AV)