Il 17 maggio, in rete con il Forum Ambientale dell’Appennino, abbiamo realizzato un workshop dove si analizzavano i centri di pericolo sulla piana del Dragone. In questi giorni la Regione ha finanziato quasi 10 milioni per la rete fognaria e il depuratore. Ora è necessario che i 12 Comuni del Bacino idrico (Cassano Irpino, Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Montella, Montemarano, Salza Irpina, Santa Lucia di Serino, San Michele di Serino, Santo Stefano del Sole, Serino, Sorbo Serpico, Volturara Irpina) si uniscano e facciano finalmente una pianificazione per intervenire sui centri di pericolo individuati nel report Bacino idrico della Piana del Dragone, Inquinamento, Centri di pericolo, Ipotesi, proposte, soluzioni realizzato da tecnici esperti come Franco Ortoani, Massimo Civita, Giovanni De Feo, Sabino Aquino, Giuseppe Liotti: acque reflue domestiche non depurate scaricate nella Piana (finanziato); depuratore comunale non adeguato (finanziato); discariche comunali in esercizio fino agli anni ‘80 tombate e micro discariche illegali di rifiuti urbani e speciali nell’intero bacino idrico della Piana del Dragone; valloni e torrenti veicoli di rifiuti e altri materiali; stato del canale di adduzione, vasca e inghiottitoio della Bocca del Dragone; carico inquinante delle attività agricole e zootecniche; incuria e disinteresse sociale nell’intero bacino idrogeologico dei dei 12 Comuni, nei Monti Picentini e in genere nell’Appennino meridionale.