Solo era il rosso sul terzo pianeta (1)
Il mare vagava nell’aria rovente
Montagne di fuoco salivano al cielo,
un cielo che rosso cercava le stelle.
Sempre più scura si forma una crosta
rugosa di monti, di fuoco, di valli.
Calore s’irradia nel nero di stelle
finché prime gocce si forman di mare.
Qualcosa s’addensa nell’acqua ancor calda 9
Un fremito corre sul terzo pianeta.
Qualcosa di nuovo, un palpito, un soffio
nasce sul fondo mistero del mare.
La luna non vede che cosa è che nasce
Nessuno s’accorge del fondo del mare.
L’onda continua a picchiar sulla rena
Continua a girare lo spazio infinito.
Nel mare del mondo quei grappoli erranti 17
trasportano il germe del tempo che viene.
Veleggia portata dall’onde la vita
che attira soltanto la diafana luce.
Qualcosa di verde si muove là sotto
e verde è il colore che fabbrica vita.
Il sole non sa che dà cibo a qualcosa
nell’acqua e nel sale del terzo pianeta.
Segmenti striscianti di zampe e d’antenne 25
percorrono un mare di fissi colori.
Verde rigoglio di vita ha assaggiato
il sapore dell’aria indorata di sole.
Verde foresta di umido e caldo
alberga chi vuole il respiro dell’alto.
Piccola corda di bianco si muove
fra rena deposta dal flutto del mare.
Osso è l’interno di guizzo natante 33
Solido muso si sporge dall’acque
Guscio soltanto ricopre chi nasce.
Chi piccolo vive la vita dell’avo
più grande ha sentito quest’alito nuovo.
Alette vibranti percuotono il cielo.
Dal verde spuntati colori più vivi
Attendono il volo del seme di vita.
Freddo di sangue e di viscida mole 41
il mostro gigante che domina il mondo.
La luna splendeva su scaglie d’argento
Rosso era il mare per l’isola ardente.
Verso il calore dal cuore nascente
si slancia nell’aria il serpente con l’ali.
Il vento che porta un odore di piume
ascolta il principio di canti, di nidi.
Occhi d’astuzia da dietro la foglia 49
spiano già l’uovo del grande serpente.
Il mostro è caduto. Già scorre sul mondo
il bianco alimento dei figli del pelo.
Quello più grande è tornato nell’acque.
Regno di zanne, foresta di fiori.
Scende dall’alto di bianco la morsa
che scava le valli e prepara il futuro.
Nudo animale è comparso sul mondo 57
Qualcuno ora sente i colori dell’alba.
Guido Dalla Casa
N O T E
17. quei grappoli erranti: Le prime colonie di cellule (Sifonofori, Volvox, Celenterati primitivi).
20. …la diafana luce: Celenterati (Idre, Meduse).
21. Qualcosa di verde…: le Alghe.
25. Segmenti striscianti…un mare di fissi colori: Animali metamerici (Anellidi, Artropodi marini) ed Echinodermi fissi.
31. Piccola corda di bianco…: i primi Cordati o Protovertebrati (supposti simili ai Cefalocordati – Amphioxus lanceolatus).
36. Chi piccolo vive…: gli Anfibi.
38. Alette vibranti…: gli Insetti.
39. Dal verde spuntati…: i fiori (comparsa delle Fanerogame) che attendono il polline (“seme di vita”)
45. Verso il calore…il serpente con l’ali: Animali di transizione fra Rettili e Uccelli (Archaeopteryx – Archaeornis) in cui si inizia la trasformazione in animali omeotermi mediante la separazione dei due ventricoli cardiaci (“dal cuore nascente”). Serpente sta per rettile.
49. Occhi d’astuzia…dei figli del pelo: Avvento dei Mammiferi (il bianco alimento è il latte). Si accenna implicitamente all’ipotesi che i piccoli mammiferi abbiano contribuito al declino dei grandi rettili cibandosi delle loro uova.
53. Quello più grande…: i Cetacei.
57. Nudo animale…: la specie umana.
Trovo codesta Poesia bellissima, piena di metafore abbastanza comprensibili, complimenti a chi l’ha scritta.
La poesia è di guido dalla casa ed è molto molto bella è vero