Proseguiamo il viaggio tra le acque dell’Alta Irpinia. Dopo aver lasciato la Diga di Conza proseguiamo verso Calitri ed arriviamo ad Aquilonia. Attraversiamo il centro del paese e saliamo verso l’antica città distrutta dal terremoto del 1930. E’ uno scenario mozzafiato, interrotto solo dalle gigantesche pale eoliche che deturpano il territorio, presto in maniera ancora più grave.
Ma si può ancora godere di un pezzo di Irpinia incontaminato. E’ il lago di Aquilaverde, la Diga di San Pietro tra Monteverde e Aquilonia, gestita dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata di Foggia. Su queste colline la speculazione eolica non è ancora arrivata. Bacino artificiale riconosciuto come Sito di interesse comunitario, qui nidifica lo splendido nibbio reale ed è un importante luogo di sosta nella migrazione degli uccelli.
Ma si può ancora godere di un pezzo di Irpinia incontaminato. E’ il lago di Aquilaverde, la Diga di San Pietro tra Monteverde e Aquilonia, gestita dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata di Foggia. Su queste colline la speculazione eolica non è ancora arrivata. Bacino artificiale riconosciuto come Sito di interesse comunitario, qui nidifica lo splendido nibbio reale ed è un importante luogo di sosta nella migrazione degli uccelli.