C’era una volta un bambino di nome Jack che viveva a Napoli. Ogni giorno, i genitori lo portavano al bosco di Capodimonte per giocare insieme ai bambini della sua età. Lui non voleva stare tra i bambini, perciò si sedeva su un panchina all’ombra. Un giorno Jack si appoggiò ad un albero e sentì:-Ahiii!-Jack si spaventò
e disse -C’è qualcuno-nessuna risposta, all’ improvviso una vocina disse-Mi chiamo Davide sono un albero molto spiritoso-Jack disse-UN ALBERO!- allora si avvicinò a Davide e
lo toccò-smettila mi fai il solleticooo!!-Jack si scusò e iniziò a parlare con Davide. Avevano tante cose in comune tranne che jack era un umano e Davide era un albero, però diventarono amici. Un giorno Jack andò da Davide e lo vide un po’ giù e gli chiese:-Stai bene?-rispose-No! La spazzatura fa molto male
alla flora e alla fauna, quindi finchè ci sarà la spazzatura io starò molto male aiutami!!!!!-Jack radunò tutti i bambini e insieme raccolsero tutta la spazzatura del bosco. Davide si senti subito meglio e la natura visse per sempre felice e contenta!!!
Francesca Maria Cennamo V A, Luigi Miraglia, Napoli
e disse -C’è qualcuno-nessuna risposta, all’ improvviso una vocina disse-Mi chiamo Davide sono un albero molto spiritoso-Jack disse-UN ALBERO!- allora si avvicinò a Davide e
lo toccò-smettila mi fai il solleticooo!!-Jack si scusò e iniziò a parlare con Davide. Avevano tante cose in comune tranne che jack era un umano e Davide era un albero, però diventarono amici. Un giorno Jack andò da Davide e lo vide un po’ giù e gli chiese:-Stai bene?-rispose-No! La spazzatura fa molto male
alla flora e alla fauna, quindi finchè ci sarà la spazzatura io starò molto male aiutami!!!!!-Jack radunò tutti i bambini e insieme raccolsero tutta la spazzatura del bosco. Davide si senti subito meglio e la natura visse per sempre felice e contenta!!!
Francesca Maria Cennamo V A, Luigi Miraglia, Napoli
La leggenda delle cose gratis…
certo che gran parte degli umani sono davvero strani: avendo dei beni mobili-immobili, materiali e non, soltanto perché sono gratis, tendono a considerarli come beni scontati. Non li apprezzano, li trascurano, pensano che tanto un giorno ci sarà qualcun altro ad occuparsene, e con una finta ignoranza non accettano il fatto che pian piano li stiamo perdendo…
Un po’ come accade con l’acqua, con le persone che abbiamo accanto, con la nostra salute, e con la natura. Provate ad immaginare… “un giorno allo zoo degli alberi”
Se continueranno a trascurarli, a fregarsene, probabilmente ne resteranno così pochi che per farli vedere ai nostri nipoti ci toccherà portarli allo zoo degli alberi: lì pagheremo il biglietto d’ingresso e finalmente (visto che non sono più gratis) potremmo apprezzare la straordinaria bellezza dei nostri grandi amici silenziosi…
Bellissima favola grazie! come più spesso accade, sono i piccoli che insegnano ai grandi ❦๖ۣۜ❀ಒ❧
Grazie Bosco di Hern, in effetti è una bellissima favola quella di Francesca e sono belle tutte le favole dei bambini che, da grandi, devono provare a conservare se stessi, quello che tutti auspichiamo…
Brava Francesca ha colto subito la sofferenza dell’Albero vagabondo e della natura in particolare.Non a caso ha menzionato ,nella sua bellissima favola, la Flora e la Fauna. Francesca con abile maestria ha messo in evidenza la distruzione della natura provocata dalla mano dell’uomo:la Flora e la Fauna sono,appunto ,in grande sofferenza causa comportamenti sbagliati di noi uomini.Leggendo la favola ho captato da subito il grosso problema che affligge il nostro tempo:l’irresponsabilità a non saper salvaguardare ciò che di più prezioso abbiamo avuto come dono ..Madre Natura. Una favola breve che ci porta a soffermarci sulla necessità di fermarci un attimo a guardare a cosa ci stanno portando i nostri comportamenti sbaglati..Una piccola ci ha detto con la sua favola che la Natura sta lanciando il suo grido di sofferenza.La Natura ci sta richiamando ad essere più responsabili altrimenti succederà che un giorno il nostro mondo sarà solo una SPLENDIDA PATTUMIERA.
E si, però non ti preoccupare per L’Albero Vagabondo: ha imparato che, invece di soffrire, bisogna giocare, un po’ come faceva Branduardi nel suo ballo in fa#minore
Francesca………….una favola bellissima!!!!Complimenti amore di zia…continua a scrivere………….forse tu riuscirai a realizzare un sogno che è stato miotvtttb
E’ un augurio sincero, che condivido, ma chi te l’ha detto che non puoi scrivere anche tu?
è vero saranno loro ad educarci e, in verità, lo fanno già; basterebbe considerare la loro spiazzante logica…. se li ascoltassimo di più impareremmo moltissime cose… forse è per questo che spesso e volentieri li ascoltiamo così poco!!!!
bella kikka