La Piana del Dragone è un ecosistema fragilissimo in cui insistono molteplici centri di pericolo. Periodicamente la conca endoreica si allaga e l’acqua arriva nell’inghiottitoio carsico in interconnessione con le sorgenti più importanti dei monti Picentini. La vulnerabilità è molto alta dato che le sorgenti sono in diretta comunicazione con l’inghiottitoio tramite grossi canali carsici e non si sa fino a quando l’ecosistema della Piana riuscirà a depurare il carico inquinante proveniente dai Centri di pericolo che insistono nell’intero Bacino idrogeologico che comprende 12 comuni. continua…
Il 17 maggio, in rete con il Forum Ambientale dell’Appennino, abbiamo realizzato un workshop dove si analizzavano i centri di pericolo sulla piana del Dragone. In questi giorni la Regione ha finanziato quasi 10 milioni per la rete fognaria e il depuratore. Ora è necessario che i 12 Comuni del Bacino idrico (Cassano Irpino, Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Montella, Montemarano, Salza Irpina, Santa Lucia di Serino, San Michele di Serino, Santo Stefano del Sole, Serino, Sorbo Serpico, Volturara Irpina) si uniscano e facciano finalmente una pianificazione per intervenire sui centri di pericolo individuati nel report Bacino idrico della Piana del Dragone, Inquinamento, Centri di pericolo, Ipotesi, proposte, soluzioni continua…
La Piana del Dragone è uno dei più importanti bacini idrogeologici dell’Appennino meridionale e riveste una rilevanza strategica per l’approvvigionamento di acqua potabile del mezzogiorno alimentando le sorgenti che approvvigionano tre grandi acquedotti: l’Alto Calore, l’Arin di Napoli e l’Acquedotto Pugliese. Anche se la qualità delle acque irpine è attualmente buona, il carico inquinante che si accumula da decenni può trasmettersi alle sorgenti.
Il 17 maggio alle ore 16.30 presso la Sala consiliare del Comune di Volturara irpina (AV) si terrà un Workshop nel quale saranno evidenziati i rischi ambientali e gli interventi da mettere in atto nei dodici comuni del bacino idrico chiedendo agli enti e alle istituzioni competenti di intervenire per valutare le criticità emerse nel Report continua…
E’ on line su Avaaz la manifestazione di interesse per Riconoscimenti UNESCO e bonifica montana per le aree di ricarica delle sorgenti dei Monti Picentini e, in particolare, per la messa in sicurezza e salvaguardia della Piana del Dragone promossa dall’Albero Vagabondo in collaborazione con il Forum Ambientale dell’Appennino, costituendo centro ricerche studi e documentazione.
OBIETTIVI. Vi chiediamo di firmare per manifestare interesse a richiedere 1) i principali riconoscimenti UNESCO – Geoparco, Mab e Sito Patrimonio UNESCO – per i Monti Picentini e la Piana del Dragone; 2) la bonifica montana, salvaguardia ambientale e messa in sicurezza delle aree di ricarica delle sorgenti 3) la creazione a breve di un tavolo tecnico e di concertazione tra cittadini, comuni, enti, organizzazioni interessati per sottoporre richieste di riconoscimento all’Unesco e reperire fondi, presso ogni organismo competente, per la bonifica montana, la messa in sicurezza e salvaguardia delle aree di ricarica delle sorgenti e azioni efficaci di controllo e tutela
Domenica notte è iniziato il primo allagamento del 2014 nella Piana del Dragone, a Volturara irpina. I torrenti e i canali, ingrossati dalle recenti piogge, si sono riversati nella conca endoreica creando uno spettacolo maestoso, emozionante. Il Cuore verde dell’Irpinia raccoglie le acque del più grande bacino imbrifero dell’Appennino meridionale – 60 chilometri quadri distribuiti su undici comuni – e approvvigiona le sorgenti che servono milioni di utenti dei più importanti acquedotti meridionali: Acquedotto Pugliese, ARIN e Alto Calore. Purtroppo, in base alle analisi fin qui riportate di esperti come il geologo Sabino Aquino, il chimico Maurizio Galasso e l’ingegnere ambientale, nonché docente universitario, Giovanni De Feo, le faglie superficiali, non quelle profonde, sono già inquinate e le azioni da intraprendere nel bacino idrico sono molteplici, continua…
Il termine «bonifica» è stato recentemente riaccostato al bacino endoreico della Piana del Dragone di Volturara Irpina, il «cuore verde dell’Irpinia». L’accostamento è fuorviante, perché la Piana del Dragone non è un sito contaminato ai sensi del Codice Ambientale, D. Lgs 152/2006, al contrario, è uno straordinario ecosistema che da anni riesce a difendersi, in ossequio al principio omeostatico, dalle continue pressioni antropiche. Questa la posizione di Maurizio Galasso, chimico, direttore tecnico del CERIS di Solofra e di Giovanni De Feo, ingegnere e docente di Ecologia Industriale e Procedure di Valutazione Ambientale presso l’Università degli Studi di Salerno. continua…
A Volturara, nel cuore verde dell’Irpinia, incastonata tra le montagne del Parco Regionale dei Picentini, si dispiega la Piana del Dragone, una conca che, in occasione di piogge persistenti e diffuse, si allaga offrendo un paesaggio appenninico spettacolare. Grazie ad un bacino imbrifero a deflusso chiuso di oltre 60 Kmq, il più grande dell’Appennino meridionale, l’Irpinia vanta una risorsa strategica di importanza primaria per la pianificazione territoriale delle risorse naturali nazionali. Eppure è dagli inizi del novecento – ricordiamo le interrogazioni parlamentari dei Senatori Nicola Mancino e Angelo Flammia nel 2002, nonché il precedente Piano d’Ambito dell’Ato che interessava l’intero bacino sotto la presidenza De Stefano – che si richiede, senza alcun risultato, un’opera di bonifica e risanamento ambientale. continua…
La Piana del Dragone è un bacino endoreico che riveste un’importanza fondamentale per l’approvvigionamento idrico di tre regioni (Campania, Puglia e Basilicata). Infatti, le acque che arrivano all’inghiottitoio della Bocca del Dragone sono tributarie della falda di base del Monte Terminio e alimentano le sorgenti di Cassano Irpino (Acquedotto Pugliese), le Sorgenti continua…
Il Guardiano della montagna
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