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Piana del Dragone, dopo la bonifica il Biodistretto dei Picentini

A Volturara, nel cuore verde dell’Irpinia, incastonata tra le montagne del Parco Regionale dei Picentini, si dispiega la Piana del Dragone, una conca che, in occasione di piogge persistenti e diffuse, si allaga offrendo un paesaggio appenninico spettacolare. Grazie ad un bacino imbrifero a deflusso chiuso di oltre 60 Kmq, il più grande dell’Appennino meridionale, l’Irpinia vanta una risorsa strategica di importanza primaria per la pianificazione territoriale delle risorse naturali nazionali. Eppure è dagli inizi del novecento – ricordiamo le interrogazioni parlamentari dei Senatori Nicola Mancino e Angelo Flammia nel 2002, nonché il precedente Piano d’Ambito dell’Ato che interessava l’intero bacino sotto la presidenza De Stefano – che si richiede, senza alcun risultato, un’opera di bonifica e risanamento ambientale. continua…

Terra e libertà, Montella.


Dal 2001, a Montella, dove sorgeva l’ex cappella del convento di San Francesco a Folloni, è in atto un esperimento di sostenibilità ambientale di cui Giovanni di Genua è il principale riferimento. Si tratta di “Accoglienza rurale Terra e Libertà” aderente alla rete campana “Ragna-tela” e all’interno del movimento nazionale “Genuino Clandestino”. Giovanni è anche uno dei rappresentanti nazionali di “Campagna per l’agricoltura contadina” il cui obiettivo è la libera lavorazione dei prodotti della terra secondo pratiche colturali legate all’agricoltura biologica, biodinamica, sinergica.
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Terrà e libertà agricoltura biologica e biodinamica nei Picentini.

Chi lavora la terra sa che la lentezza è un valore, la pazienza un requisito, la costanza una necessità. A Montella, tra il Convento di San Francesco a Folloni e il fiume Calore è in atto, dal 2001, un vero e proprio “esperimento di sostenibilità ambientale”, una possibilità di economia altra interlacciata a realtà delimitate che continua…

Agricoltura biologica. Un biodistretto nei Picentini.

In Irpinia nel 2008, secondo le stime dell’Assessorato all’Agricoltura regionale, c’erano 67 produttori biologici su un totale campano di 636, di cui oltre la metà in provincia di Salerno. La presenza maggiore, circa il 50%, è nei comprensori dell’Alta Irpinia e del Terminio Cervialto. Sono aree di grande pregio naturalistico con le importanti cime del Polveracchio, del Montagnone di Nusco, del Terminio e dell’Accellica dove abitano ancora lupi, nibbi e poiane. Nelle zone pedemontane oliveti, castagneti da frutto, vigneti, noccioleti, ma anche frutteti continua…