Molotov, nuvole del cielo terrone

É on line “Immagina un altro sud” il primo video ufficiale dei Molotov d’Irpinia estratto dall’album “Nuvole del cielo terrone”. Girato interamente a Villamaina – dai fratelli Stefano e Federico Passaro e da Pierpaolo di Marino – è disponibile su youtube, come pure gli altri pezzi forti della band: “Suona ancora”, “Unonoveottozero”, sul terremoto d’Irpinia del 1980, e “A uso meridionale”. Il gruppo etno-folk composto da otto elementi, tutti di Villamaina, età media 22 anni, è l’emblema di una realtà, quella giovanile, che adoperando il linguaggio del web 2.0 riesce a conquistare spazi puntando tutto sull’energia creativa e il talento. «Siamo i ragazzi della generazione post sisma – afferma Antonio Modano, frontman della band – figli di uno sviluppo che non c’è stato e che si ritrovano oggi a dover partire di nuovo, a fare le valigie, come tanti anni fa. continua…

Transumando dal Polveracchio a Teora

L’antico rito della transumanza in Irpinia. Qui dalle pendici del Monte Polveracchio, a dicembre, una mandria di poco meno di cento bovini di razza podolica è arrivata a Teora in un viaggio di due giorni. Il video è stato realizzato per Tesori d’irpinia e seuge la mandria nel percorso finale da Caposele a Teora. L’intervista ad Antonio Lullo che parla della dura vita dell’allevatore e l’intervento di Sabatino Troisi, medico veterinario ed esperto di fauna selvatica sulla difficile questione dei danni da lupo e da cani inselvatichiti.
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Petrolio in Irpinia. Albina Colella parla dei rischi ambientali per le falde acquifere.

Mentre nel Sannio la Regione Campania ha già autorizzato le esplorazioni petrolifere e in Irpinia nascono nuovi comitati spontanei – come quello di Gesualdo in assemblea oggi [04/01/2012 n.d.r.] che si aggiunge al Comitato no petrolio in Alta Irpinia – in Val d’Agri, territorio non dissimile dall’Alta Irpinia, si tirano le somme sugli effetti delle trivellazioni sugli acquiferi. Albina Colella, ordinario di geologia presso l’Università della Basilicata, tra i primi a denunciare tali rischi, recentemente consultata anche da Report nel suo approfondimento sull’ENI in Val d’Agri, conosce bene l’impatto delle attività di estrazione petrolifera sull’ambiente. «I giacimenti petroliferi – afferma Colella – si trovano nel sottosuolo a profondità generalmente superiori rispetto alle falde acquifere che, dunque, vengono attraversate dalle trivellazioni, con i conseguenti rischi di inquinamento. continua…

La lezione della Basilicata: petrolio non è uguale a sviluppo. Intervista a Rita D’Ottavio.


Il 22 dicembre, nella sala consiliare di Gesualdo, alle ore 16.30, il Comitato NO petrolio promuove [ha promosso n.d.r.] un nuovo incontro informativo sull’estrazione di idrocarburi in Irpinia con gli interventi di Franco Ortolani, ordinario di Geologia alla Federico II, Antonio Marfella, responsabile Medici per l’Ambiente Campania, Olga Addimanda per il Comitato Tutela fiume Calore e Rita d’Ottavio del WWF Basilicata. Mentre sono già note le posizioni espresse da Ortolani, Marfella e Addimanda sui rischi connessi alle faglie sismogenetiche attive, alla pericolosità ambientale delle estrazioni e all’importanza e fragilità delle risorse idriche irpine, D’Ottavio, agronomo ed ex imprenditrice, presenterà gli ultimi risultati dei suoi studi che, dopo anni di estrazioni petrolifere in Val d’Agri, smontano l’equazione “petrolio uguale sviluppo”. continua…

Esplorazioni petrolifere in Alta Irpinia. Quale politica energetica e ambientale possibile?


Progetto Nusco. 46 comuni interessati, 45 in Irpinia, uno nel Beneventano, Apice. 69,85 kmq l’area di ricerca inizialmente prevista poi ampliata nel 2011 a 698,5 kmq. L’iter burocratico è partito nel 2002 con una richiesta da parte dell’Italmin exploration che, in joint venture con la Cogeid, Compagnia Generale Idrocarburi – la quale ha poi assunto la titolarità dell’esplorazione e la maggioranza delle quote – ha presentato il 19 settembre alla Regione Campania la valutazione di impatto ambientale per il pozzo di esplorazione Gesualdo 1. Fino a quest’estate le informazioni in merito erano nulle e i comuni coinvolti o dicono di non avere avuto informazioni in merito oppure, nella Conferenza dei servizi del 2008, alla quale solo otto comuni hanno partecipato, richiedono di essere informati “circa la realizzazione delle opere e delle infrastrutture di ricerca”. continua…

Le acque d’Irpinia. Pavoncelli bis ed ecosistema fluviale a rischio

Quando sette regioni confluiranno nel Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale l’Irpinia si presenterà all’appuntamento con in dote il più grande bacino idrico del mezzogiorno, ma anche prelievi ingenti, fiumi prosciugati e inquinati, depuratori malfunzionanti, interventi di bonifica montana assenti, deficit idrico e una grande opera, la Pavoncelli bis, duramente contestata. Per il 19 dicembre è prevista la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che accorpa i quattro procedimenti promossi da Ato Calore Irpino, Parco dei Monti Picentini e Provincia di Avellino. Si intensifica anche la mobilitazione del Comitato per la tutela del Fiume Calore che per sabato 15 ha annunciato una nuova iniziativa ad Avellino [n.d.r. sul Ponte del Calore, Località Calore, Mirabella Eclano (AV)]. continua…

La favola dell’uccello pavone racconta: la terra è stanca

Il 7 dicembre, alle ore 17.30, presso il Circolo della stampa di Avellino, si inaugura la mostra di Giovanni Spiniello “La favola dell’uccello pavone racconta: la terra è stanca” che durerà fino al 18 dicembre. All’entrata l’artista accoglierà con l’installazione dell’Uomo Sedia i lavoratori dell’Irisbus, le associazioni e i partecipanti alla “La vita non la tieni cchiù” che risponderanno alla “chiamata” – l’antico canto suonato ai tempi delle cinque guerre nazionali in cui lottarono e morirono i contadini meridionali – che accompagnerà una marcia silenziosa che parte dalla Villa comunale e arriverà alla fine di Corso Vittorio Emanuele. Lo Spirito del Re Albero si trasforma per accogliere i lavoratori – a un anno dalla chiusura dell’Irisbus – e chiede una pausa di riflessione prima di intraprendere il lungo cammino che li porterà, in più tappe, alla Giornata del Silenzio il 22 dicembre. continua…

I rischi delle estrazioni petrolifere in Alta Irpinia

Il recente Piano Energetico Nazionale prevede il raddoppio della produzione nazionale di idrocarburi e l’Irpinia rientra nei territori appetibili per le società di esplorazione. Cosa ne pensano i Comuni e quali sono i rischi secondo gli esperti? Tra i sindaci interessati Carmine Petruzzi di Gesualdo – dove è previsto il primo pozzo esplorativo – lamentando la scarsa informazione, dichiara la sua contrarietà sostenendo che, aspettando le decisioni della Regione, se ne discuterà nel prossimo consiglio comunale. «Dopo il convegno di giugno – afferma il sindaco di Nusco, De Mita – nel quale sono stati evidenziati i rischi idrogeologici, sismici e oncologici ho riconsiderato la mia posizione inizialmente favorevole. continua…