“Le montagne non vanno sporcate perché, se non si rispettano, le piante potrebbero seccare e, se non ci sono le piante, noi potremmo morire. E’ per questo che si deve rispettare la natura”. Nient’altro da aggiungere alla poesia di un bimbo delle elementari di Santo Stefano del Sole che ci invia un suo pensiero continua…
C’era una volta un bosco dove tutto era bellissimo: i fiori avevano dei colori bellissimi e le foglie degli alberi erano lucide e verdi. Tutto sembrava avere vita perché quando soffiava il vento le foglie e i fiori si muovevano come una danza. Il bosco era abitato da una famiglia di lepri, da cinghiali e da volpi. Avevano una tana sotto un grande albero. Gli animali vivevano bene e non conoscevano la guerra. Un giorno tutto questo fu interrotto da un rumore fortissimo: era un cacciatore che aveva sparato. Il cacciatore aveva scoperto la tana delle lepri. I poveri animali avevano paura e chiesero aiuto al Grande Albero che aveva più di cento anni. continua…
Cera una volta un boscaiolo che viveva in montagna in una piccola casetta. Vicino ad essa c’erano due boschi. Un giorno l’uomo decise di andare in entrambi i boschi per tagliare un po’ di legna perché gli era finita. Andò nel primo bosco. Era pieno di rifiuti, gli alberi erano morti e non c’era nemmeno un’ animale. Così andò nell’altro bosco.
Questo era pulito, senza nessun rifiuto, e continua…
C’era una volta un alberello di nome Pino ed era circondato dai rifiuti.
Lui era triste perché in quel luogo vi si trovavano tantissimi rifiuti e tutti gli alberi erano infestati dai detriti come: lattine, bottiglie, divani, ruote, frigoriferi, vetri, plastica, rifiuti umidi, carta, erbe, eccetera.
Tutti gli alberi di quel posto erano tristi, ma ogni tanto venivano dei bambini a pulire le montagne. Gli alberi speravano che il giorno stesso venivano quei bambini. Quasi tutti i giorni i rifiuti erano portati in montagna. Pino si chiedeva perché quelle persone cattive venivano a portare i rifiuti in montagna infestandoli di detriti e sporcizie: piccolo Pino non capiva! continua…
Non ho mai messo la mascherina per andare in montagna, ma la prossima volta che salgo lo dovrò fare. Oggi inizia il quarto anno dell’albero Vagabondo a Santo Stefano del Sole e sono salito a fare le foto della situazione in montagna quest’anno. Era più di un anno che non salivo, non ce la facevo a vedere cosa c’era. Mi sono fermato alla prima installazione con i disegni dei bambini di due anni fa. Sui resti dello striscione e sui fili spezzati dove le tavolette colorate non c’erano più stavolta ho trovato copertoni, una televisione, cemento andato a male e, ciliegina, lastre di ethernit, amianto, frantumato anche. A meno di trecento metri in linea d’aria dal primo nucleo abitato. continua…
C’era una volta Serafino, un bambino tanto solo che abitava in una campagna molto lontana dal centro abitato.
Passava le sue giornate nell’orto del nonno, dove egli aveva piantato dei semi magici che un folletto gli aveva donato promettendogli che sarebbero stati la sua fortuna.
Malauguratamente il nonno non riusciva mai a raccoglierne i frutti perché le talpe mangiavano tutto e Serafino era costretto a cacciarle.
Un giorno una di queste gli parlò: continua…
C’era una volta una bambina di nome Caterina che amava l’ambiente e i suoi colori. Caterina era una ragazzina sveglia, astuta e fresca come una rosa ma da qualche giorno era preoccupata perchè vedeva che sua madre diventava tristre ogni volta che si affacciava alla finestra che dava sul giardino. Per tirare su di morale la mamma, Caterina pensò di organizzare una festa ma purtroppo non ottene nessun risultato. Il giorno dopo continua…
C’era una volta un bellissimo bosco pieno di alberi che davano tanto ossigeno, le persone andavano lì per rilassarsi e portavano con sè anche i bambini che si divertivano tanto. Un giorno, però, per far spazio ad un centro commerciale lo rimossero e di quel bosco ne rimase solo un piccolo fiore. continua…
Il Guardiano della montagna
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