Dalla montagna di Santo Stefano del Sole, scendendo da Piano della Guardia e proseguendo verso Volturara Irpina c’è una striscia di terra di proprietà del comune di Sorbo Serpico in prossimità di contrada Vallicella. E’ qui che è stato ritrovato ieri un bidone vuoto su cui spiccava il simbolo internazionale della radioattività. Sul posto sono intervenuti il Comando dei Carabinieri di Salza Irpina, i Vigili del fuoco e successivamente il Corpo Forestale di Chiusano. Allo stato attuale l’indagine è in corso, ma il dato certo è che all’interno del fusto non erano contenuti rifiuti radioattivi e, sembrerebbe, non vi siano pericoli di contaminazione. continua…
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Petrolio in Irpinia. Massimo Civita, idrogeologo di fama internazionale, sui rischi per le sorgenti
Si tiene alle 16.00 (24/05/2013, N.d.R.), al Circolo della Stampa di Avellino, il convegno organizzato dal Comitato no Petrolio in Alta Irpinia “Irpinia tra petrolio, acqua e sismicità”. Intervengono Massimo Civita, ordinario di idrogeologia applicata presso il Politecnico di Torino, tra i massimi esperti internazionali di idrogeologia, Albina Colella, ordinario di geologia presso l’Università della Basilicata, esperta delle conseguenze ambientali dell’industria petrolifera in Val D’Agri, Sabino Aquino, geologo e dirigente Alto Calore Servizi, Franco Ortolani, ordinario di geologia presso la Federico II di Napoli. Introdurrà Eduard Natale, portavoce del Comitato, modererà Christian Masiello. continua…
Affari sporchi, rifiuti tossici, l’emergenza non è mai finita
Il 7 maggio, nella Biblioteca di Atripalda, è stato proiettato “Affari sporchi”, documentario di Carmen Butta sul traffico illecito di rifiuti tossici in Campania. Prodotto dai canali ARTE e ZDF è andato in onda nel 2010 in Francia e Germania ed è stato girato con il fondamentale apporto di Alessandro Iacuelli, giornalista napoletano, autore di ” Le vie infinite dei rifiuti”, volume del 2007 pietra miliare sull’argomento. Il film, in tedesco, dopo due anni è stato finalmente sottotitolato in italiano. Alla fine della proiezione, introdotta da Maria Rosaria De Falco, è stata proposto il dibattito con lo scrittore, nonché docente di fisica attualmente in servizio ad Avellino.
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Pietro il Petroliere
I polmoni verdi e i serbatoi idrici della Campania e del meridione sono minacciati da progetti di ricerca petrolifera in varie fasi di avanzamento: Irpinia e Sannio con i progetti Nusco, Santa Croce, Pietra Spaccata e Case Capozzi, il Vallo di Diano con il progetto Monte Cavallo, respinto per mancanze procedurali. Ancora una volta, invece di proporre un modello di sviluppo sostenibile che rilanci turismo e agricoltura, si pensa di sacrificare le risorse ambientali e i paesaggi del sud per pochi barili di petrolio e senza ricadute economiche per il territorio, come dimostra l’esempio della Val d’Agri in Basilicata, ultima in tutte le classifiche economiche e terra di emigrazione giovanile per eccellenza. continua…
Un centro studi per la protezione ambientale di Campania e Basilicata
Mentre a Gesualdo si attende a breve il parere di compatibilità ambientale della Regione sull’avvio del primo pozzo esplorativo i relatori del Convegno di Viggiano del 19 gennaio su petrolio acqua e sismicità, professori ed esperti di chiara fama, hanno inviato alle Regioni Campania, Puglia e Basilicata, un documento nel quale richiedono di far istituire urgentemente un Centro Studi per la Protezione Ambientale nelle aree interessate da attività petrolifere attuali e future. «Lo scopo del Centro Studi – dichiara Albina Colella, ordinaria di Geologia all’Università della Basilicata e relatrice – è quello di raccogliere dati, effettuare misure e analisi, gestire i monitoraggi integrati continui in un territorio molto complesso. continua…
Petrolio in Irpinia. La posizione di Giovanni Romano assessore all’ambiente Regione Campania
C’è grande interesse delle compagnie di ricerca di idrocarburi nel Sannio e in Irpinia, dove hanno richiesto, e in alcuni casi già ottenuto dalla Regione Campania, i permessi per le prime fasi di esplorazione petrolifera. La Delta Energy, compagnia inglese, ha ottenuto, nel Sannio, la compatibilità per le prime fasi di esplorazione del progetto “Pietra Spaccata” e ha presentato la VIA per il progetto “Case Capozzi”, si tratta di indagini iniziali, che interessa anche Casalbore, Montecalvo, Ariano e Melito. In Irpinia, entro febbraio, la Regione dovrà verificare la compatibilità della VIA presentata da Cogeid e Italmin per trivellare un primo pozzo esplorativo a Gesualdo all’interno del Progetto Nusco – 45 comuni in Irpinia e Apice nel Sannio per un totale di 698 kmq – che è quindi quello ad uno stadio più avanzato e il cui iter è iniziato nel 2002. continua…
Transumando dal Polveracchio a Teora
L’antico rito della transumanza in Irpinia. Qui dalle pendici del Monte Polveracchio, a dicembre, una mandria di poco meno di cento bovini di razza podolica è arrivata a Teora in un viaggio di due giorni. Il video è stato realizzato per Tesori d’irpinia e seuge la mandria nel percorso finale da Caposele a Teora. L’intervista ad Antonio Lullo che parla della dura vita dell’allevatore e l’intervento di Sabatino Troisi, medico veterinario ed esperto di fauna selvatica sulla difficile questione dei danni da lupo e da cani inselvatichiti.
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Petrolio in Irpinia. Albina Colella parla dei rischi ambientali per le falde acquifere.
Mentre nel Sannio la Regione Campania ha già autorizzato le esplorazioni petrolifere e in Irpinia nascono nuovi comitati spontanei – come quello di Gesualdo in assemblea oggi [04/01/2012 n.d.r.] che si aggiunge al Comitato no petrolio in Alta Irpinia – in Val d’Agri, territorio non dissimile dall’Alta Irpinia, si tirano le somme sugli effetti delle trivellazioni sugli acquiferi. Albina Colella, ordinario di geologia presso l’Università della Basilicata, tra i primi a denunciare tali rischi, recentemente consultata anche da Report nel suo approfondimento sull’ENI in Val d’Agri, conosce bene l’impatto delle attività di estrazione petrolifera sull’ambiente. «I giacimenti petroliferi – afferma Colella – si trovano nel sottosuolo a profondità generalmente superiori rispetto alle falde acquifere che, dunque, vengono attraversate dalle trivellazioni, con i conseguenti rischi di inquinamento. continua…