C’era una volta, in un paesino, un parco pulito e grazioso. Tutti i bambini andavano a giocare. C’erano due altalene, uno scivolo e cinque panchine. D’estate era molto frequentato, mentre di inverno un po’ meno. Gli alberi circondavano il parco e tutto dava l’idea di un posto tranquillo. In primavera gli alberi avevano dei fiori colorati e, in estate, dei frutti succulenti.
In un paese di nome Santo Stefano del Sole viveva una bambina di nome Francesca. Un giorno tornò da scuola triste per un brutto voto in matematica e non sapendo come fare a dirlo alla mamma dopo pranzo uscì di casa e si incamminò lungo un sentiero che portava sulla collina. Camminò per un bel po’ finché non arrivò ad un grande albero secolare, con un vecchio tronco, rami folti e ricco di foglie verdi, sotto il quale c’era una panchina e un bellissimo prato fiorito. Francesca si sedette sulla panchina e cominciò a piangere. Dopo un po’ prese il fazzoletto dalla tasca, si asciugò le lacrime e lo gettò a terra. Ad un certo punto sentì una vocina che diceva: “Ehi tu!”, ma Francesca non vedeva nessuno.
Molto tempo fa sulle colline di Santo Stefano del sole c’era moltissima immondizia.
Gli abitanti di questo bellissimo paese immerso nel verde si lamentavano molto a causa degli stranieri che gettavano i rifiuti, ma non furono ascoltati.
Così facendo, purtroppo, le colline puzzavano, gli alberi erano inquinati e i fiori non crescevano più.
Il Sindaco, ormai furibondo per questa situazione, si diresse a Benevento, dalle streghe, per farle intervenire. continua…
Agli inizi del 2000 in un paese chiamato Rovania posto sotto la M di mar Mediterraneo ci fu un grave problema di inquinamento. Questo paese era così inquinato che gli alberi fecero le valige e se ne andarono. Il cielo era grigio e il paesaggio era spoglio e senza nessun colore. In questo paese c’era uno scienziato chiamato “David Einstein” che voleva fare qualcosa per salvare il territorio dall’inquinamento.
Volle vedere gli alberi, ma ne vide uno in particolare, che era quello che vagabondava da più tempo, ed era il più triste, non solo per questo, ma anche perché aveva perso la sua famiglia a causa dell’inquinamento. continua…
C’era una volta un semino che si riposava su un fiore. Un bel giorno, mentre guardava gli uccelli‚ venne un temporale così forte da far volare i suoi fratelli e allora‚quando cessò il vento‚ vide che era solo e infreddolito. Pensò: «non ce la farò‚ sono troppo piccolo! Chissà se i miei fratelli sono sopravvissuti alla bufera! Se non c e la fanno loro‚ figuriamoci se io‚ che sono il più piccolo, ce la faccio!» Il piccolo seme era disperato! continua…
18 C’era una volta un grandissimo bosco frequentato da moltissime persone e che attraeva visitatori da tutto il mondo. Col passare degli anni, le persone iniziarono a trascurare il bosco riempiendolo di rifiuti che fecero scomparire flora e fauna. Il comune chiamò in soccorso del bosco il Mago Salvatore (il salvatore dell’ambiente) che, però, non poté fare nulla perché, per colpa delle persone egoiste, il bosco sembrava morire ogni giorno di più. continua…
Il 7 agosto 2015 L’Albero Vagabondo arriva a Montemarano in occasione di Tarantella for Africa. Ancora una volta saranno i bimbi ad insegnare ai grandi l’educazione ambientale, perchè sono loro, con la semplicità e l’ingenuità, che possono ancora toccare il cuore di chi è sensibile e, forse, svegliare chi è indifferente. Alle 18.00, presso il Museo etnomusicale, l’Associazione Amo Montemarano – che ha documentato sul sito gli sversamenti abusivi e le giornate ecologiche effettuate – interverrà alla presentazione del libro “La rivolta delle pecore. Storie libertarie di animali rivoluzionari” di Virginiano Spiniello edito da Il Papavero. Alle 20.15, ci sarà una grande Festa del Colore dell’Albero Vagabondo con il maestro Giovanni Spiniello illustratore del libro e autore della scultura itinerante.
C’era una volta un albero che si trovava sopra una montagna.
Vicino a questa montagna c’era una discarica piena d’immondizia. Gli operai non avendo più spazio dove mettere l’immondizia gettavano i rifiuti sotto il grande albero. Due bambini che andavano a giocare sempre lì, Manù e Giovanni, un giorno videro che l’albero era triste per questa grande quantità d’immondizia depositata ai suoi piedi quindi decisero di aiutarlo. Così andarono a chiamare tutti i bambini del paese e tutti insieme, come una grande squadra tolsero i rifiuti.
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