Inizia in un giorno qualunque, uno di quelli che sembrano uguali agli altri, ma in quel giorno qualcosa cambia. Non sappiamo cosa, è come un sasso che rotola su un altro sasso. Il sasso sposta un po’ di terra. E un giorno quella terra cadrà, non frenata più dalle radici dell’albero che la proteggeva dal vento e dalla pioggia. Ecco, quel giorno, le radici si spezzano e inizia la rivolta, la rivolta delle pecore. continua…
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Geoingegneria. L’uomo politico non si mobilita? Ecco il piano B
L’epoca recente è stata segnata da scoperte sempre più sorprendenti ed il progresso tecnologico sembra infinito. Tuttavia si è pensato troppo al progresso. Troppo poco si è riflettuto sulle conseguenze della nostra presenza, sempre più pesante, su questo pianeta ed ora, tra il cambiamento climatico ed il buco dell’ozono, stiamo vivendo un’emergenza epocale: la progressiva e repentina mancanza di risorse idriche. I suoi effetti sono paradossalmente meno visibili a Paesi che consumano quantità sterminate di acqua e si sono già scatenati su aree povere, come nel Corno d’Africa. continua…
Indignati o consapevoli?
L’indignazione è uno stato d’animo sinonimo dello sdegno: ci si indigna perché qualcosa supera il limite della tolleranza, perché non si sopporta più una determinata situazione. E’ una parola forte, commisurata ai tempi in cui viviamo, di crisi e cambiamento. Sia chiaro, senza crisi, non c’è cambiamento. Siamo in una fase di passaggio epocale, viviamo un momento storico che sembra non appartenerci, sembra che tutto accada senza la possibilità di una nostra azione sociale. Individualità e collettività mai sono stati così sganciati, se non in fasi storiche di transizione, in epoche, appunto, di passaggio. Se ci voltiamo scopriamo che la ciclicità di questi momenti è drammaticamente lineare. Fondazione, crescita, sviluppo, maturazione, declino, crisi, cambiamento e poi ancora, di nuovo, si riparte. continua…
Il Re Albero si ammala…
Ci fu un tempo in cui vi era un re, il re Albero e il suo regno era situato nella lontana terra d’Irpinia: questo luogo era famoso per la bellezza dei paesaggi, per il cibo genuino e per la bontà dei suoi abitanti. Il re Albero era un sovrano saggio e rispettoso dell’ambiente, il quale, a sua volta, ricambiava la cortesia donando le sue ricchezze a chi risiedeva in quei posti. Tutti venivano da ogni parte del mondo, affascinati da quell’aria salutare, dai vecchi ai bambini, passando per le donne e gli uomini stranieri. continua…
La favola della montagna felice
C’era una volta un pulcino che stava in montagna e vide la mucca nel giardino del contadino. Il pulcino disse “Come ti chiami?”. E la mucca disse:”Mi chiamo Pina e abito nel giardino del contadino che mi munge”. Il pulcino disse: “Possiamo stare insieme?”. E la mucca disse:”Sto un altro poco con te e dopo devo andare dal contadino che sta lontano dalla montagna”. Ad un tratto pioveva e la mucca scappò a casa, perché il contadino radunava le pecore e le mucche. continua…
Rapaci e uccelli rari d’Alta Irpinia decimati dalle pale eoliche
Se io fossi una cicogna mi rifiuterei di portare ancora bambini, di sudare e farmi in quattro per noi umani. Magari per correre il rischio, drammaticamente realistico, di essere tagliata in due da un mulino a vento d’acciaio di cui non sospettavo minimamente l’esistenza.
Due delle dieci coppie di cicogna nera italiana vivono nell’Irpinia d’Oriente ed è qui che la Regione Campania ha già autorizzato 19 torri a Monteverde, 4 ad Aquilonia e, nella vicina Lacedonia, è stato presentato un progetto di ben 33 torri. Vincenzo Cripezzi, responsabile LIPU Pugliese, scruta le torri sui crinali e, da anni, continua la sua battaglia contro l’installazione di centrali eoliche nel nostro meridione nelle aree soggette a vincoli ambientali. continua…
Due delle dieci coppie di cicogna nera italiana vivono nell’Irpinia d’Oriente ed è qui che la Regione Campania ha già autorizzato 19 torri a Monteverde, 4 ad Aquilonia e, nella vicina Lacedonia, è stato presentato un progetto di ben 33 torri. Vincenzo Cripezzi, responsabile LIPU Pugliese, scruta le torri sui crinali e, da anni, continua la sua battaglia contro l’installazione di centrali eoliche nel nostro meridione nelle aree soggette a vincoli ambientali. continua…
La figlia della luna
Delfina amava profondamente il grande bosco che circondava la casa di suo padre a Belgioioso. L’ombra riposante e lo stormire delle foglie le tenevano compagnia nelle lunghe giornate estive. Era affascinata dai tronchi nodosi, dalle calde cortecce porose, dall’intrico dei rami con la loro livrea lussureggiante. Ma anche d’inverno i grandi alberi le davano gioia. Le piacevano i ricami che la neve arabescava sugli intrecci stilizzati dei rami nudi, scuri contro il cielo azzurro cupo dei freddi crepuscoli.
Un caldo pomeriggio di giugno, Delfina si fermò a osservare il grande platano che sorgeva al limitare del bosco. continua…
Un caldo pomeriggio di giugno, Delfina si fermò a osservare il grande platano che sorgeva al limitare del bosco. continua…
Rifiuti in montagna. Non è solo un problema di senso civico
Il problema dell’abbandono dei rifiuti è connaturato al nostro stesso modello di sviluppo industriale. Non c’è un singolo attore non interessato e, allo stesso tempo, nessuno degli attori in gioco riesce ad agire diversamente. La malavita, vista la sua mission, non può sottrarsi all’intermediazione per la facilità e redditività del business e, d’altro canto, la natura competitiva delle medie e grandi imprese e la dura legge di mercato le spingono ad approfittarne. Se l’Italia è una potenza industriale – come afferma Toni Servillo, in Gomorra – buona parte del merito ce l’hanno le campagne campane. continua…