Una stupenda poesia in monteverdese strettissimo, struggente e commovente. Purtroppo l’emigrazione dai nostri paesini dell’interno non è mai finita e adesso restare è ancora più un atto di coraggio e di amore come l’amore di Tonino per la sua terra.
M r • cord angora quir iuorn
accù na valigia vecchia r carton,
nu par r scarp usat e nu cauzon,
a na cammisa mangava nu button.
. continua…
Magari a Dio, non importa, fa niente. In dialetto aquilonese: “Makardìa”. I tre musicisti altirpini hanno ultimato “Occhio per occhio dentro per dentro”, testi e musiche di Filomena D’Andrea. Italiano, spagnolo, russo, aquilonese, lionese, siciliano, calabrese. Nel primo lavoro autoprodotto del trio le lingue degli umili saltano insieme alle filastrocche, riprendono, come in “Santu Vitu”, i canti delle processioni, battono ritmi antichi, popolari, i suoni si mischiano, semplici, efficaci, diretti, inseguono e poi si distendono nel recitato. La comunicazione è immediata, essenziale, scarna e coinvolgente, come i disegni “da naso per aria” del percussionista. «Il CD – afferma Virginio – sarà pronto al massimo per il 31 gennaio, quando suoneremo a Terrafuoco, ad Avellino, per il Focarone di San Ciro. continua…
É on line “Immagina un altro sud” il primo video ufficiale dei Molotov d’Irpinia estratto dall’album “Nuvole del cielo terrone”. Girato interamente a Villamaina – dai fratelli Stefano e Federico Passaro e da Pierpaolo di Marino – è disponibile su youtube, come pure gli altri pezzi forti della band: “Suona ancora”, “Unonoveottozero”, sul terremoto d’Irpinia del 1980, e “A uso meridionale”. Il gruppo etno-folk composto da otto elementi, tutti di Villamaina, età media 22 anni, è l’emblema di una realtà, quella giovanile, che adoperando il linguaggio del web 2.0 riesce a conquistare spazi puntando tutto sull’energia creativa e il talento. «Siamo i ragazzi della generazione post sisma – afferma Antonio Modano, frontman della band – figli di uno sviluppo che non c’è stato e che si ritrovano oggi a dover partire di nuovo, a fare le valigie, come tanti anni fa. continua…
L’antico rito della transumanza in Irpinia. Qui dalle pendici del Monte Polveracchio, a dicembre, una mandria di poco meno di cento bovini di razza podolica è arrivata a Teora in un viaggio di due giorni. Il video è stato realizzato per Tesori d’irpinia e seuge la mandria nel percorso finale da Caposele a Teora. L’intervista ad Antonio Lullo che parla della dura vita dell’allevatore e l’intervento di Sabatino Troisi, medico veterinario ed esperto di fauna selvatica sulla difficile questione dei danni da lupo e da cani inselvatichiti. continua…
Mentre nel Sannio la Regione Campania ha già autorizzato le esplorazioni petrolifere e in Irpinia nascono nuovi comitati spontanei – come quello di Gesualdo in assemblea oggi [04/01/2012 n.d.r.] che si aggiunge al Comitato no petrolio in Alta Irpinia – in Val d’Agri, territorio non dissimile dall’Alta Irpinia, si tirano le somme sugli effetti delle trivellazioni sugli acquiferi. Albina Colella, ordinario di geologia presso l’Università della Basilicata, tra i primi a denunciare tali rischi, recentemente consultata anche da Report nel suo approfondimento sull’ENI in Val d’Agri, conosce bene l’impatto delle attività di estrazione petrolifera sull’ambiente. «I giacimenti petroliferi – afferma Colella – si trovano nel sottosuolo a profondità generalmente superiori rispetto alle falde acquifere che, dunque, vengono attraversate dalle trivellazioni, con i conseguenti rischi di inquinamento. continua…
La pecora nera anche da giovane era stata un tipo originale. Non si sa se per il suo colore o per qualche altro motivo, ma era solita perdersi in riflessioni. Spesso le altre pecore la vedevano bloccarsi nel brucare e perdersi nel vuoto, dimenticando di deglutire. Era uno dei suoi momenti di elaborazione, aveva avuto una delle sue illuminazioni. «Perché la pecora è un animale adatto ad essere allevato?» pensò un giorno d’autunno, sentendo il vento più freddo del solito farsi strada nonostante il mantello fosse ricresciuto. continua…
Il 22 dicembre, nella sala consiliare di Gesualdo, alle ore 16.30, il Comitato NO petrolio promuove [ha promosso n.d.r.] un nuovo incontro informativo sull’estrazione di idrocarburi in Irpinia con gli interventi di Franco Ortolani, ordinario di Geologia alla Federico II, Antonio Marfella, responsabile Medici per l’Ambiente Campania, Olga Addimanda per il Comitato Tutela fiume Calore e Rita d’Ottavio del WWF Basilicata. Mentre sono già note le posizioni espresse da Ortolani, Marfella e Addimanda sui rischi connessi alle faglie sismogenetiche attive, alla pericolosità ambientale delle estrazioni e all’importanza e fragilità delle risorse idriche irpine, D’Ottavio, agronomo ed ex imprenditrice, presenterà gli ultimi risultati dei suoi studi che, dopo anni di estrazioni petrolifere in Val d’Agri, smontano l’equazione “petrolio uguale sviluppo”. continua…
Progetto Nusco. 46 comuni interessati, 45 in Irpinia, uno nel Beneventano, Apice. 69,85 kmq l’area di ricerca inizialmente prevista poi ampliata nel 2011 a 698,5 kmq. L’iter burocratico è partito nel 2002 con una richiesta da parte dell’Italmin exploration che, in joint venture con la Cogeid, Compagnia Generale Idrocarburi – la quale ha poi assunto la titolarità dell’esplorazione e la maggioranza delle quote – ha presentato il 19 settembre alla Regione Campania la valutazione di impatto ambientale per il pozzo di esplorazione Gesualdo 1. Fino a quest’estate le informazioni in merito erano nulle e i comuni coinvolti o dicono di non avere avuto informazioni in merito oppure, nella Conferenza dei servizi del 2008, alla quale solo otto comuni hanno partecipato, richiedono di essere informati “circa la realizzazione delle opere e delle infrastrutture di ricerca”. continua…
Il Guardiano della montagna
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